Una domenica di studio mi regala un tuffo indietro, nel passato.
Dieci anni fa o forse qualcosa in più, quando la mia danza stava prendendo forma e finalmente si liberava dalle corazze.
Uno dei primi incontri magici con la danza è avvenuto anche grazie ad una danzatrice, Paola Broggi, autrice di un metodo che è stato ed e' tuttora per me fonte di ispirazione.
Dal suo libro del 2008, "Armonizzazione Femminile":
La musica e lo stato d'animo del momento, caratterizzano la qualità dell'energia vitale: il ritmo del tamburo generalmente stimola sensazioni di terra e di fuoco, le melodia degli strumenti acustici stimola sensazioni di acqua e aria (quest'ultima viene percepita soprattutto nella respirazione sciolta e profonda).
La gestione dell'energia vita è cogliere nella musica lo stimolo che si vuole seguire, che il corpo vuole ricevere, che la psiche vuole per disegnare le forme che danno una dimensione fisica alla musica; il rimbalzare sulla terra e diventare espressione vivente del ritmo.
La danza diventa così uno strumento per esplorare le forme dell'inconscio collettivo: gli archetipi.
Un archetipo può essere percepito dall'inconscio come una frequenza , un'energia sottile, che condiziona lo stato dell'essere nel suo complesso; può essere concepito come una nota di fondo su cui siamo più o meno sintonizzati, secondo l'importanza dell'archetipo nella nostra personalità.
Con la danza questa frequenza può diventare una vibrazione, un suono, una musica che il corpo può rappresentare e a cui il corpo può dare forma.
Se si "danzano" gli archetipi femminili, si nutre dentro di sé la cultura del lato femminile.
Gruppi di donne che "danzano" gli archetipi femminili contribuiscono a diffondere nell'inconscio collettivo il punto di vista femminile sulla vita.
